Pomodorino del Piennolo
Il pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP
Il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” è uno dei prodotti più antichi dell’agricoltura campana. Nonostante esistano altri tipi con frutti raggruppati, il piennolo del Vesuvio è stato e resta da secoli il più famoso ed è diffuso esclusivamente sulle pendici del Vesuvio. Il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” raggruppa biotipi locali, con caratteristiche simili, selezionati nei decenni dagli aricoltori locali e dagli stessi identificati localmente come “Fiaschella”, “Re Umberto”, “Principe Borghese “, “Patanara” e “Lampadina”.
Le caratteristiche del pomodorino del Vesuvio
Le caratteristiche distintive del prodotto tutelato sono:
allo stato fresco: frutti di forma ovale o leggermente pruniforme con apice appuntito e frequente costolatura della parte peduncolare, buccia spessa di colore rosso vermiglio, pezzatura non superiore a 25 g, polpa di consistenza elevata e di colore rosso, sapore vivace intenso e dolce-acidulo;
conservato al piennolo: colore della buccia rosso scuro, polpa di buona consistenza di colore rosso, sapore intenso e vivace. I “piennoli” o “schiocche” presentano un peso, a fine conservazione, variabile tra 1 e 5 chilogrammi.
La pratica di conservazione “al piennolo”
L’antica pratica di conservazione “al piennolo”consiste in una caratteristica tecnica per legare fra di loro alcuni grappoli di pomodorini maturi fino a formare un grande grappolo che viene poi sospeso in locali areati in genere fino al termine dell’inverno. Questo tipo di maturazione lenta e la conservazione al “Piennolo” consentono al prodotto di essere utilizzato fino alla primavera senza l’uso di altre tecniche di conservazione. La vendita e il consumo del Pomodorino del Vesuvio, così come regolamentato dal disciplinare di produzione DOP, è frequente sia allo stato fresco che conservato al “Piennolo” oppure in vetro come conserva.
Le pricipali caratteristiche del “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” sono la elevata consistenza della buccia, la forza di attaccatura al peduncolo, l’alta concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili che lo rendono un prodotto a lunga conservazione durante la quale nessuna delle sue qualità organolettiche subisce alterazioni.
Le proprietaà organolettiche del pomodrino del Vesuvio riflettono la tipicità del territorio dove sono coltivati ed è proprio l’origine vulcanica del suolo ad attribuire al prodotto le sue principali caratteristiche tanto apprezzate da tutti gli chef e non solo.
Il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” ha quindi una grande versatilità in cucina e si presta a svariati accostamenti, unico dato negativo, dovuto alla notevole differenza tra domanda ed offerta, è dato dall’elevato prezzo del prodotto DOP. Attenti sempre alle imitazioni e leggete sempre le etichette.
Dove si produce il pomodorino del piennolo del Vesuvio
L’area tipica di produzione e conservazione del pomodorino del piennolo comprende:
- l’intero territorio dei seguenti comuni della provincia di Napoli: Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa Di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase;
- la parte del territorio del comune di Nola delimitata perimetralmente: dalla strada provinciale Piazzola di Nola – Rione Trieste (per il tratto che va sotto il nome di “Costantinopoli”), dal “Lagno Rosario”, dal limite del comune di Ottaviano e dal limite del comune di Somma Vesuviana.